EVA PIERRAKOS

… prendete coscienza dei modi sottili ed insidiosi in cui l’immagine ideale vi controlla. Chiedetevi in quali aree essa si manifesta, cercate di andare alle sue radici, osservatene le conseguenze.

ALIENAZIONE DAL VERO SÉ

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L’immagine ideale è una finzione. E’ una rigida ed artificiale imitazione di un vero essere umano. Potete investirvi molti vostri aspetti reali, ma essa rimane un artefatto. Quanto più vi investite le vostre energie, le vostre idee, le vostre speranze, tanto più indebolite il vostro nucleo, che è la sola parte di voi stessi che può veramente crescere. Questo nucleo, questo centro del vostro essere, è il vero sé, l’unica parte di voi veramente viva. E’ questa parte che può farvi da guida, in essa sono contenute tutte le vostre potenzialità E flessibile ed intuitiva. Ciò che da essa proviene è vero e reale, anche se per il momento non riesce a raggiungere la vostra coscienza senza distorsioni. Quanto più sottraete al vostro nucleo, per investirlo nel robot che avete creato, tanto più ve ne estraniate, lo indebolite e lo impoverite.

Nel corso del lavoro su voi stessi, vi siete spesso posti l’inquietante domanda: “Chi sono veramente io?” Se non siete in grado di rispondere, ciò dipende dal fatto che avete creato un falso sé, che ormai nasconde quello reale. Solo smantellando questa sovrastruttura artificiale potete riscoprire voi stessi, ritornare spontanei e liberi, e ritrovare la fiducia nelle vostre emozioni, dando loro l’opportunità di crescere e maturare, e di diventare non meno affidabili del vostro intelletto.

Questo avviene quando finalmente riscoprite il vostro vero sé, ma prima the questo possa succedere ci sono molti ostacoli da superare. Quella contro l’immagine ideale appare a voi come una lotta per la vita o per la morte. Ancora pensate che essa vi sia indispensabile per vivere ed essere felici. Solo rendendovi conto che questo non è vero, potete rinunciare alle difese che la alimentano e la fanno apparire così necessaria. Se riuscite a vedere che l’immagine ideale era destinata a risolvere specifici problemi della vostra infanzia, al di là e al di sopra del generico bisogno di sicurezza. di piacere e di felicità, allora vi potete rendere conto della sua natura illusoria. E se fate un ulteriore passo, e riconoscete quanti danni essa ha provocato nella vostra vita, potete infine vederla perciò che è: un insopportabile peso, di cui è bene che vi liberiate. Nessuna teoria può indurvi a sbarazzarvene, nessuno può convincervi di questa necessità, solo voi potrete decidere di dissolvere questa immagine di tutte le immagini, una volta che avrete riconosciuto che essa non vi ha aiutato a superare gli specifici problemi che era destinata a risolvere, ma che, al contrario, ne ha creato molti nuovi, provocando terribili guasti nella vostra vita.

Naturalmente, è necessario che riconosciate specificamente cosa la vostra immagine ideale vi richiede, e conte queste sue richieste siano assurde ed irragionevoli. Quando avvertite un acuto senso di ansia o di depressione, domandatevi se esso non deriva dal fatto che la vostra immagine ideale si sente minacciata, perché per qualche motivo non vi sentite alla sua altezza. Cercate di riconoscere come al di sotto dell’ansia e della depressione si cela un senso di disprezzo per voi stessi. Quando vi sentite immotivatamente arrabbiati verso gli altri, considerate la possibilità che questa rabbia non sia altro che l’esternazione di quella che provate contro voi stessi, per il fatto di non riuscire a soddisfare le richieste dei vostri falso sé. Non sorvolate su queste emozioni con la scusa che esse sono provocate dai problemi esteriori o dagli altri. Osservarvi da questo nuovo punto di vista vi potrà essere di grande aiuto, ma è bene che sappiate che è molto difficile fare questo lavoro da soli.

Gradualmente, comunque, finirete con il convincervi che nella maggior parte dei casi i problemi che vi assillano sono dovuti a questa discrepanza fra ciò che la vostra immagine ideale vorrebbe che foste, e ciò che veramente siete. Lentamente comprenderete l’esatta natura del falso sé che avete costruito, con tutte le richieste che esso avanza verso voi Stessi e verso gli altri per mantenere l’illusione di essere reale. Una volta che vi sarete resi conto che ciò che ritenete lodevole, non è altro che orgoglio e disonestà, l’immagine ideale avrà un impatto molto meno forte su di voi, e vi accorgerete anche delle inutili e tremende punizioni che a causa sua infliggete a voi stessi. Infatti, quanto meno riuscite ad essere alla sua altezza, tanto più aumentano la vostra impazienza e la vostra irritazione, fino al punto da sentirvi letteralmente infuriati. Siccome la consapevolezza di questo odio contro voi stessi è troppo dolorosa, in genere lo proiettate sugli altri, ma ciò non elimina gli effetti devastanti che esso ha sulle vostre vite. Questo processo deve essere reso cosciente, esplorato e corretto.

RINUNCIARE AL SÉ

Fin dall’inizio, il tentativo di rinunciare al vostro sé ideale vi darà un immenso senso di liberazione: vi sentirete come rinati, in quanto il vostro vero sé avrà finalmente la possibilità di riemergere. Solo quando vi identificate con il vostro nucleo, potete crescere integralmente; fino ad allora, invece, possono crescere solo le parti marginali di voi stessi non soggette alla tirannia dell’immagine ideale. Questa nuova condizione interiore farà cambiare molte cose nella vostra vita. Innanzi tutto cambierà il vostro atteggiamento verso i problemi e le difficoltà che incontrate, poi vi renderete conto di avere un effetto diverso sugli altri, e ad un livello più profondo, vi accorgerete di aver superato degli importanti aspetti del dualismo fra vita e morte.

Attualmente non siete assolutamente consapevoli della tremenda pressione che l’immagine ideale esercita su di voi, di quanto forti siano la vergogna, il senso di umiliazione e l’ansia che essa produce. Se poi queste emozioni superano la barriera della repressione e diventano coscienti, non le mettete mai in relazione con le impossibili richieste che essa avanza. Solo quando vi renderete conto di quanto le sue aspettative siano irrazionali, e spesso contraddittorie, sarete in grado di non esserne più succubi. La nuova libertà che così otterrete vi permetterà di essere finalmente voi stessi e di meglio affrontare la vita. Non vi sentirete più obbligati ad aggrapparvi alla vostra immagine ideale. Non ve ne rendete conto, ma la mera attività interiore di aggrapparvi ad essa, genera dentro di voi un pervasivo clima di chiusura, che può o meno manifestarsi all’esterno, ma che è comunque tangibile e reale. Procedendo in questa fase del lavoro su voi stessi, gradualmente prenderete coscienza di quanto siete interiormente tesi, e di quanto gravi sono i danni che questa tensione provoca. A causa di essa vi è più difficile liberarvi delle vecchie attitudini ormai obsolete, ed effettuare i cambiamenti che renderebbero la vostra vita più felice e soddisfacente. Mantenendovi chiusi in voi Stessi, andate contro la corrente della vita.

Come sempre, le parole sono insufficienti; per comprenderne il vero significato, più che al vostro intelletto dovete far ricorso alla vostra intuizione. Tutto sarà più chiaro una volta che, avendone comprese le funzioni, le cause e gli effetti, avrete indebolito la vostra immagine ideale. Allora vi potrete liberamente dare alla vita, perché non avrete più niente da nascondere a voi stessi e agli altri. Potrete arrendervi ed abbandonarvi ad essa, non in maniera irrealistica ed irrazionale, ma in modo sano e costruttivo, perché la vita  è abbandono. In questo modo finalmente scoprirete cosa significa essere veramente felici!

È impossibile proseguire in questa fissa del lavoro su Voi Stessi rimanendo a livello teorico e generale. I principi esposti vanno applicati anche ai dettagli più insignificanti della vostra vita quotidiana. Solo in questo modo, sempre che non vi facciate prendere dall’impazienza, e sempre che sappiate rimanere aperti e rilassati, otterrete dei risultati.

“RITORNARE A CASA”

Un’ultima parola: la differenza fra vero e falso sé non è questione digrado, ma di qualità. Intendo dire che ciò che li distingue è la diversa motivazione. Questo non è facile da comprendere, ma diventerà più chiaro una volta che avrete riconosciuto l’irrazionalità implicita nella vostra immagine ideale, con tutte le tue pretese, le sue contraddizioni e le sue conseguenze distruttive. Un altro aspetto importante è quello dell’elemento tempo. Il sé ideale vuole raggiungere la perfezione immediatamente. Il sé reale sa che questo non è possibile, e non se ne duole.

Va senza dire che così come siete adesso, non siete perfetti. Attualmente siete la somma totale di tutto ciò che esiste in voi. Naturalmente ciò comprende anche il vostro egoismo; ma, se ne siete coscienti e lo affrontate nella maniera giusta, la sua presenza non è devastante come temete. Quanto più lo comprendete, tanto meno ne siete influenzati, il che vi porta infine a scoprire la semplice verità che esso non vi aiuta ad avere più fiducia e più rispetto in voi stessi. Il sé ideale non riesce a comprendere questo. Vuole essere perfetto per motivi puramente egoistici, e non si rende conto che proprio questo egoismo gli impedisce di raggiungere la sicurezza, che tanto ardentemente desidera.

Si può tornare a casa, amici miei, solo ritrovando la strada che porta al vero sé. L’espressione “tornare a casa” è spesso usata negli insegnamenti spirituali, ma non sempre il suo significato viene correttamente compreso. Per esempio, alcuni pensano che essa indichi il ritorno al mondo spirituale dopo la morte fisica. Questa interpretazione è sbagliata. Si può morire molte volte su questo piano terreno, vita dopo vita, ma se non si ritrova il vero sé, non si può tornare a casa. Potete ritrovare la strada che vi riporta a casa quando e dove volete, anche mentre vi trovate ancora nel vostro corpo. Se, anche pensando che il vostro vero sé vale meno della vostra immagine ideale, trovate il coraggio di identificarvi con esso, vi rendete conto che in realtà esso vale molto di più. Solo allora potete scoprire quale pace può dare il tornare alla vostra casa interiore, e cosa significa sentirsi veramente sicuri. Solo allora potete funzionare come esseri umani integri e completi. Solo allora potete liberarvi della frusta di un tiranno che vi è impossibile accontentare. Solo allora, avendo scoperto cosa veramente significa essere in pace con voi stessi, potete cessare di ricercare questa pace con i mezzi sbagliati.